Procedura
di riassegnazione del nome a dominio
WWWEPSON.IT
Ricorrente: Epson Italia
S.p.a. (avv. L. de Martinis, dott. R. Ramponi, dott. P. Balboni)
Resistente: Prolat
Collegio (unipersonale): avv. Maria Luisa Buonpensiere
Svolgimento
della procedura
Con
ricorso ricevuto per e-mail da C.R.D.D. il 18 febbraio 2008 la Epson
Italia S.p.a. con sede in Milano alla Via Pisani 16, in
persona del legale rappresentante Massimo Pizzocri, rappresentato
dall’avv. Lorenzo de Martinis e dai dottori Roberto Ramponi e
Paolo Balboni, domicialiato ai fini della presente procedura presso lo
studio professionale associato Baker & McKenzie di Milano,
Piazza Meda 3, introduceva una procedura di riassegnazione ai
sensi dell'art. 3.1 del Regolamento per la risoluzione delle dispute
nel ccTLD "it" (d'ora in poi Regolamento) e dell'art. 5.6 del
Regolamento per l'assegnazione e la gestione dei nomi a dominio del
ccTLD "it" per ottenere il trasferimento in suo favore del nome a
dominio WWWEPSON.IT, assegnato alla Prolat, con sede in Rigas
Iela 54/A, Daugavpils 5403 – Lettonia.
Ricevuto
il ricorso e verificatane la regolarità, C.R.D.D. effettuava
i dovuti controlli dai quali risultava:
a)
che il dominio WWWEPSON.IT era stato assegnato alla Prolat il
17 novembre 2005;
b)
che il nome a dominio era stato sottoposto ad opposizione e che la
stessa era stata registrata sul whois del Registro nel quale risultava
il valore “challenged”;
c)
che digitando l’indirizzo WWWEPSON.IT o WWW.WWWEPSON.IT si
veniva reindirizzati ad altro dominio.
Ricevuto
quindi il ricorso e la documentazione per posta, C.R.D.D. inviava il
tutto alla resistente sia per e-mail all’indirizzo risultante
dal database del registro che con plico inviato a mezzo posta
internazionale, con l'invito ad inviare alla C.R.D.D. le proprie
repliche entro 25 giorni dal ricevimento.
Scaduto
inutilmente il termine per le repliche senza che nulla sia pervenuto
alla C.R.D.D., il 28 marzo 2008 veniva nominato quale esperto
l’avv. Maria Luisa Buonpensiere che il successivo 31 marzo
accettava l’incarico.
Allegazioni della Ricorrente.
La
Epson Italia ritiene di avere diritti sul nome a dominio WWWEPSON.IT
essendo esso corrispondente alla sua denominazione sociale ed avendo
registrato il nome EPSON come marchio
internazionale (n. 792530), comunitario (n. 4147229) e nazionale (n.
911267 e domande n. MI2005C004669 e MI2005C008162). A dimostrazione di
ciò allega la documentazione comprovante tali registrazioni.
Allega inoltre la documentazione comprovante la registrazione di
numerosi marchi costituiti o composti dalla parola Epson appartenenti
al Gruppo Epson (“epson meteo”, “epson
smart panel” ecc.).
La
Epson ha inoltre registrato numerosi nomi a dominio aventi ad oggetto
il nome EPSON sotto molti cctld; a riprova di ciò allega
documentazione attestante la registrazione del nome EPSON sotto i
cctdl: .it, .com,.net,.info,.de, .org, .biz, .co.uk, org.uk, .fr,
.mobi, .cn.
Essa
ritiene pertanto da un lato provato il proprio diritto
all’uso del nome EPSON e dall’altro che nessun
diritto ha invece la resistente sullo stesso nome. Sostiene inoltre che
la Prolat ha registrato e mantenuto il nome WWWEPSON.IT con malafede in
quanto usato per condurre gli utenti internet su siti pornografici.
Posizione della Resistente.
La
resistente, pur avendo ricevuto il plico contenente il ricorso e la
documentazione della ricorrente, non ha inviato proprie deduzioni
difensive nel termine previsto dal Regolamento.
Motivi della decisione.
a) Sulla
identità e confondibilità del nome a dominio.
Il
requisito della identità o confondibilità del
nome a dominio WWWEPSON.IT deve ritenersi sussistente ai sensi
dell’art. 3.6, co. I, lett. a) del Regolamente, essendo il
nome a domino in contestazione “tale da indurre a confusione
rispetto ad un marchio, o altro segno distintivo aziendale, su cui il
Ricorrente vanta diritti, o al proprio nome e cognome”.
E’
ampiamente documentato in atti che il nome EPSPON corrisponde alla
denominazione sociale della ricorrente, ai marchi registrati dalla
stessa e dal Gruppo Epson al quale la ricorrente appartiene ed ai nomi
a dominio registrati sotto diversi cctld.
E’
infatti pacifico che l’aver aggiunto le tre
“W” davanti al nome EPSON nulla toglie alla
identità e confondibilità del nome a dominio
WWWESPON.IT con il nome EPSON sul nome quale la ricorrente ha
dimostrato avere diritto.
b) Diritto o titolo
della Resistente al nome a dominio in contestazione.
La
Prolat, pur avendo ricevuto il ricorso ed i documenti ad esso allegati,
ha ritenuto di non replicare alle deduzioni ed allegazioni avversarie;
essa quindi non ha fornitola prova di un suo concorrente diritto o
titolo all’uso del nome a dominio contestato.
Né
tale diritto è deducibile dalla documentazione in possesso
della sottoscritta o da ricerche effettuate a mezzo internet. Infatti
tanto con le une quanto con le altre non è stato possibile
verificare una delle circostanze di cui all’art. 3.6, III co.
punti a, b, c del Regolamento, dalle quali dedurre un concorrente
diritto o titolo della Prolat sul nome a dominio
WWWEPSON.IT che deve pertanto ritenersi insussistente.
c) Sulla malafede
della Resistente nella registrazione e nel mantenimento del nome a
dominio.
Il
terzo ed ultimo requisito richiesto per la rassegnazione del nome a
dominio contestato è la malafede della Prolat della
registrazione e mantenimento del nome a dominio.
Ritiene
il Collegio che essa sia dimostrata da una serie di circostanze, ognuna
delle quali di per sé sufficiente a ritenerla sussistente.
Il
caso in esame rappresenta un tipico caso di typosquatting unito
a pornosquatting,
cui la società Prolat non sembra essere nuova. Risulta da un
semplice esame dei data base dei nomi a domino assegnati che la Prolat
ha sistematicamente registrato nomi a dominio contenenti lievi
differenze ortografiche rispetto a marchi famosi, oppure nomi a dominio
corrispondenti a marchi famosi preceduti da “www”.
Fra
le centinaia di nomi del primo tipo basterà citare ad
esempio i nomi a dominio simili a nomi di banche (si veda ad esempio
Unicredit, per la quale sono stati registrati i domini inicredit.it,
nicredit.it ubcredit.it, uicredit.it, umicreit.it, uncredit.it,
unicedit.it, uniceredit.it, unicrdit.it, unicrediut.it, unicredot.it,
unicredt.it, unicredut.it, unicreit.it, unicvredit.it, uniocredit.it,
uniredit.it, uniucredit.it, univredit.it, unixredit.it, unmicredit.it,
unocredit.it, unucredit.it, riassegnati con decisione 26 marzo 2006,
esperto Luca Jacopuzzi, PSRD: Arbitronline), di primari fornitori di
servizi (ad esempio: Enel, per la quale sono stati registrati i domini
enwl.it , enek.it, enrl.it, rnel.it, wnel.it, renel.it, wenel.it,
enelk.it, riassegnati con decisione 17 luglio 2007, esperto: Alfredo
Antonini, PRSD: Centro Risoluzione Dispute Domini), di enti pubblici o
privati (ad esempio Ansa, per la quale sono stati registrati i domini
aansa.it, annsa.it, anssa.it, ansaa.it, riassegnati con decisione 23
ottobre 2006, esperta Silvia Ciacci, PSRD: Arbitronline).
Fra
i secondi, tipici casi di typosquatting,
basterà citare ad esempio i nomi a dominio simili a nomi di
banche (ad esempio: wwwbancaintesa.it, oggetto di procedura di
rassegnazione conclusa con decisione 2 agosto 2006, esperto: Massimo
Deiana, PSRD: Centro Risoluzione Dispute Domini), a enti pubblici e
privati (wwwfieramilano.it, oggetto di procedura di rassegnazione
conclusa con decisione 1 agosto 2006, esperto: Leopoldo Tullio, PSRD:
Centro Risoluzione Dispute Domini; wwwansa.it, riassegnato con
decisione 14 marzo 2006, esperto Luca Sandri, PSRD: Arbitronline).
In
tutti i suddetti casi esaminati nelle precedenti procedure di
rassegnazione si riscontra il medesimo meccanismo indicato e provato
dalla ricorrente nella presente procedura. L’utente che,
cercando il sito corrispondente ad un marchio famoso, sbagli nel
digitare l’indirizzo e càpiti sul simile dominio
registrato dalla Prolat, si vede reindirizzato ad un sito avente
contenuto pornografico.
Lo
stesso avviene digitando il nome di uno dei tanti nomi a dominio simili
registrati dalla Prolat. Ad esempio, digitando nomi di domini
registrati da Prolat quali wwwsony.it, wwwunionesarda.it,
wwwbancasella.it, wwwportaportese.it, wwwsmau.it, wwwesselunga.it, etc.
(la lista potrebbe continuare a lungo, essendo centinaia i nomi
così registrati da Prolat) si viene regolarmente
redirezionati all’indirizzo http://www.ragazze-spiate.com/ su
cui è posto un sito porno in italiano. Segno evidente,
questo, che seppur formalmente la Prolat è maintainer con
sede in Lettonia, esso ha come bersaglio del suo cybersquatting il
pubblico italiano.
Se
a quanto sopra si unisce la notorietà mondiale del marchio
EPSON, utilizzato per di più proprio nello stesso settore
dell’informatica in cui opera la Prolat, non si
può non dedurne la malafede nella registrazione e nel
mantenimento del nome a dominio.
P.Q.M.
Si
dispone la riassegnazione del nome a dominio WWWESPON.IT alla Epson
Italia S.p.a. con sede in Milano, Via Pisani 16.
La
presente decisione verrà comunicata al Registro del ccTLD
.IT per i provvedimenti di sua competenza.
Roma,
8 aprile 2008
Avv.
Maria Luisa Buonpensiere
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